La società di telecomunicazioni Wind Tre ha lanciato recentemente Veon, un’app di messaggistica molto simile alle ben più famose Telegram e WhatsApp. Uno dei vantaggi offerti da Veon è quello di poter chattare gratuitamente, senza consumare traffico dati.
Ieri l’AGCOM, ovvero il Garante delle Comunicazioni, ha diffidato Wind dal continuare a offrire gratuitamente il traffico di Veon. Il motivo di questa decisione è da ascriversi alla garanzia della neutralità della rete, ovvero quel principio secondo cui la connessione a Internet non deve differenziare gli utenti in base al tipo di traffico o ai servizi ai quali si collegano.
Offrire il traffico dati di Veon ai propri abbonati, infatti, potrebbe essere concorrenza sleale nei confronti di servizi analoghi come Telegram e WhatsApp. Anche TIM, in passato, era stata presa di mira su questo tema poiché offriva gratuitamente TIM Music ai propri utenti, ponendosi così slealmente in vantaggio rispetto ai competitor come Spotify o Deezer.
Secondo la nota del Garante, Wind ha tempo fino al 15 aprile per comunicare come intende procedere affinché vengano rimossi gli ingiusti vantaggi offerti agli utenti Veon.
A mio parere quella di AGCOM è una decisione giusta: farà sì arrabbiare qualche utente che traeva vantaggio dai megabyte regalati, ma in un’ottica più ampia è un importante passo per il mantenimento della neutralità della rete in Italia.
In ogni caso, poco male: Veon è comunque una pessima applicazione, con un voto di 3 misere stelle sia su Google Play che sull’App Store di Apple. Anche se i suoi pochi utenti dovessero abbandonarla per sempre, non ci mancherà…
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