Telegram nasce come applicazione di messaggistica improntata alla privacy, grazie alle conversazioni criptate e ad altre misure adottate per salvaguardare la riservatezza dei dati degli utenti. Nulla, però, impedisce che una persona che ha fisicamente accesso al telefono possa prendere il controllo del relativo account.
È quanto accaduto a Bahman Daroshafaei, ex giornalista della BBC, il cui account Telegram, a seguito di un arresto, è stato sfruttato dal governo iraniano per hackerare gli account dei suoi amici e dei suoi contatti.
Dopo circa otto ore dall’arresto, gli amministratori di Telegram Messenger hanno disattivato il suo account per prevenire ulteriori abusi. È stata la prima volta — ha dichiarato Markus Ra, portavoce di Telegram Messenger, a Motherboard — in cui i gestori di Telegram sono intervenuti attivamente, con un gesto così estremo, nel tentativo di salvaguardare la riservatezza di un utente e di tutti i suoi contatti.
Ra ha rivelato che, per garantire la sicurezza degli utenti anche in situazioni estreme, sarà implementata una funzione di autodistruzione del proprio account Telegram (con conseguente eliminazione di tutti i contatti, i messaggi e i file multimediali scambiati), semplicemente digitando uno speciale codice di sblocco.
Non è ancora chiaro quanto tempo ci vorrà per implementare una funzione del genere, ma Ra ha dichiarato che sarà disponibile in un futuro aggiornamento.
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